Coca-Cola è il brand simbolo di un intero sistema, che ruota intorno alle idee di consumo, di forza del marchio, di corporation, di impatto visivo e suggestioni, di comunicazione al potere, di persuasione. Chiunque di noi ha in mente il logo della bevanda analcolica più nota del mondo ma in pochi ne conoscono la storia. Eppure, si tratta di un’icona che ha ispirato e che ispira tutt’oggi i creativi di tutto il mondo, un esempio per chi lavora con la realizzazione logo aziendale e con le attività di branding. Scopriamo insieme, allora, la storia del logo aziendale più noto di sempre.
La storia del logo di Coca-Cola
il marchio Coca-Cola fu creato nel 1886 ad opera di Frank M. Robinson e di John S. Pemberton. Assieme al marchio, alla bevanda e a tutto ciò che da lì in poi Coca-Cola avrebbe creato nelle impressioni della società del consumo, nacque anche il logo, pressoché identico a quello che ancora oggi è usato dal colosso. Fu Pemberton a suggerire, semplicemente, che le due ‘C’ maiuscole avrebbero dato un impatto comunicativo efficace alle pubblicità, ignorando che ciò che era stato creato sarebbe diventato materia di studio multisettoriale per decenni e decenni a seguire.
Robinson, d’altra parte, aveva chiesto che lo stile grafico del logo potesse essere accattivante fin dal primo impatto visivo. Allora, il font Spencerian era uno dei più diffusi del momento e lo stesso Robinson ne usò un riadattamento in corsivo per testarne l’efficacia; egli cercò feedback presso i suoi dipendenti, ricevendo risposte unanimemente allineate sul consenso. Il logo piaceva, era semplice ma non banale; senza pretese artistiche ma assolutamente efficace.
Tra il 1887 e il 1890, il logo utilizzato fu in massima parte simile a quello applicato ancora oggi, sebbene di colore nero e, a parte una parentesi nel biennio 1890-91, il brand non lo abbandonò mai. Fu a partire dal 1958 che venne inserito lo sfondo rosso e il font colorato di bianco. Le variazioni che seguirono furono solo dettagli, la base del logo rimase la stessa che ancora oggi domina l’immaginario mondiale, e chissà per quanto tempo ancora continuerà a farlo.